I Salci: la voce di chi ce l'ha fatta

Riceviamo e pubblichiamo tre testimonianze di chi ha conosciuto la comunità e che, proprio per questa ragione, chiedono che non venga chiusa.

Paul Klee Polyphony

Ciao a tutti !

Innanzitutto mi presento, mi chiamo Davide Gandini ho 29 anni, sono nato a Livorno ma ho vissuto a Castiglioncello per molti anni.

Scrivo questa lettera sperando che possa servire alle persone e alla struttura che mi hanno aiutato in un momento molto difficile della mia vita, forse l’unico veramente difficile insieme alla morte di mia madre, a continuare ad esistere.

Come potete immaginare sono stato alla comunità di recupero i Salci per problemi di tossicodipendenza iniziati all’incirca all’età di 17/18 anni, per svariati motivi: famigliari, amicizie, autostima, divertimento… insomma chi più ne ha più ne metta. Perché ovviamente tossicodipendente non si diventa da un giorno all’altro.

Dopo qualche anno che facevo uso di sostanze stupefacenti ero arrivato a distruggere tutto quello che avevo intorno e le mie condizioni fisiche non erano delle migliori, quindi, attraverso le strutture competenti, presi la decisione di entrare nel programma di recupero.

Entrai ad agosto del 2007, all’età di quasi 22 anni, nella prima struttura ubicata a Piombino. Dico la prima perché il programma era diviso in tre parti/strutture: disintossicazione, terapia, inserimento. Piombino era la prima. Sono stato accolto con professionalità e calore: per me era tutto nuovo ero confuso e avevo un po’ di paura non sapendo come si potessero evolvere le cose. Dopo pochissimo, circa un mese, mi trasferii ai Salci: ero passato alla seconda fase.

Ai Salci restai per circa un anno e tutto quel periodo mi è servito per conoscere me stesso, confrontarmi con le persone, avere delucidazioni su dubbi, incrementare la mia autostima. Ero seguito da persone validissime, due delle quali cito in evidenza perché sono state i tutor del mio percorso: Paolo e Debora. Avevamo dei compiti da svolgere: dal cucinare per tutti, alle pulizie, all’organizzazione di attività. Man mano che passava il tempo vedevo il mio stato psicofisico migliorare notevolmente, i rapporti con le persone a me care ricostruirsi, la fiducia che avevo negli altri e che gli altri riponevano in me stava aumentando!

L’ultima tappa, ovvero l’inserimento, si trovava al Castellaccio. Lì iniziai subito a lavorare come tirocinante presso una multinazionale per più di un anno. In tutto questo periodo continuai a solidificare i rapporti esterni e crearmi nuove amicizie, nuovi spazi e nuovi interessi.

Venne però, alla fine del 2009, il momento di lasciare la struttura e di mettere a confronto il nuovo me nella vita reale, di tutti i giorni.

Ad ora nel 2014 vivo a Livorno, da solo, dal momento in cui finì il programma comunitario. Come molti sono disoccupato, ma in questi anni ho fatto diversi lavori; ho una ragazza, ho ritrovato vecchi amici e me ne sono ricreato di nuovi, sia in città che fuori all’estero. Mi sono diplomato e sto cercando di entrare nella facoltà di fisioterapia. Insomma in tutto questo ho la mia vita in pugno e lotto come tutte le persone normali di questo mondo per creare qualcosa di bello intorno a me.

Queste parole le ho scritte non perché penso che a qualcuno possa interessare la storia della mia vita, ma semplicemente perché spero che serva a far continuare ad esistere una struttura importante come i Salci, dove ci sono persone che lavorano con il cuore, una vera oasi per chi ha o ha avuto problemi come i miei. Invito a tutte le persone a mettersi una mano sul cuore, a guardare non solo il “proprio giardino”, a mettere da parte i soliti problemi ma a fare un piccolo sforzo e credere, combattere per una struttura che può dare la possibilità a delle persone di rientrare in carreggiata, di avere una chance nella vita, perché senza questa struttura, le persone non avrebbero molta possibilità di riavere una vita propria.

Chiudo con il primo pensiero che mi è venuto in mente appena ho saputo di questo problema: ma se io avessi avuto il problema ora dove sarei andato? Sicuramente in un’altra struttura, ma sarebbe stata ugualmente utile per me?

 

Con affetto

Davide Gandini

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Piombino 17/12/2014

 

Ho saputo della imminente chiusura della comunità terapeutica "I Saldi" e la notizia mi ha lasciato esterrefatto. Sono un ex ospite della comunità' " I Saldi" mi chiamo Baldassin Alberto e sono passati più' di 3 o sono quasi 4 anni che ho terminato con esito positivo il percorso che le persone tutte, educatori, psicologi avevano programmato. Ora ho un lavoro una casa , e ho recuperato una parte di quegli affetti che avevo perso, tra cui mio Figlio. Il mio ingresso ed il mio percorso inizialmente non li ho vissuti tanto bene, come penso tutte le persone che lasciando la strada entrano con un certo timore in una comunità terapeutica, o forse per paura di non riuscire a essere delle persone diverse dalla routine del  disagio, ma la comunita' ha saputo accogliere il mio smarrimento con la dovuta attenzione e sopratutto con il RISPETTO. Piano piano coinvlgendomi nella routine dei vari programmi che lo STAF aveva organizzato per tutti noi, mi sono sentito coinvolto in questa tra virgolette " nuova famiglia". C'erano al mattino i lavori di pulizia interna ed esterna, delle stanze dove dormivamo, dei bagni delle stanze comuni,poi i gruppi di discussione e confronto e tutte le altre attivita varie, la falegnameria il giardinaggio,palestra, partite di calcio ed altre ancora. Queste sono tutte iniziative che persone come me o comunque con passati più o meno similari " hanno perso" . In comunità si sono ritrovate tutta una serie di attivita ormai dimenticate, e qui si sono ritrovate molte persone che si erano perse me compreso. Non si può spiegare un posto cosi con 2 o 3 pagine, ma tutte le persone che ci sono passate non la dimenticheranno e spero che non venga chiuso cosi facendo altri abbiano dei ricordi come questi, ricordando le persone che hanno dato gli strumenti per far si che persone con disagi diversi tornino alla normalità. Per questo motivo io dico GRAZIE_GRAZIE di avermi dato un altra occasione. Per finire voglio portare un pensero anche alle persone che non trovando più' posti come I Salci rischiano la vita, di morire in mezzo alla strada senza che abbiano anche loro un' altra possibilità. A me e stata data ed anche ad altri, non togliamola a chi vuole anche titubando, sbagliando,anche se deve percorrere la strada 1, 2, 3, volte, l' importante e alla fine " avercela fatta .

GRAZIE    GRAZIE allo STAF

GRAZIE    GRAZIE SALCI .

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Livorno, 12/12/14

 

Ho appreso da varie fonti la sconcertante notizia, che la comunità i Salci, a breve sarà chiusa, con relativi dipendenti a casa....

Beh, non voglio soffermarmi più di tanto sul problema lavoro, o meglio sul rischio che gli operatori a breve potrebbero trovarsi a casa..... Rischierei di essere banale..... Usando frasi fatte x l'occasione..... Tutti sappiamo quanto oggi è' importante avere e mantenere il lavoro..... Penso che questo possa bastare per far capire che sono dalla loro parte, dalla parte di quelle persone con cui ho condiviso e percorso due anni della mia vita, una vita difficile.....zoppicante..... Senza certezze ed obbiettivi...... Dove loro con professionalità, amore e devozione.....hanno contribuito al mio recupero..... Un recupero che senza di loro..... Oggi probabilmente non racconterei.

Arrivo al punto più' grave di questa triste vicenda ovvero la chiusura di una struttura di recupero per tossicodipendenze!!! .... Sono senza parole e sconcertato di come uno stato, o meglio di come le amministrazioni  locali possano prendere una decisione "aziendale"del genere. Il fenomeno "droga" ormai da più di mezzo secolo sta colpendo migliaia di giovani con conseguenze devastanti per loro e non solo..... Perche' la tossicodipendenza investe come una marea anche le famiglia che si trovano coinvolte in questo..... Famiglie lasciate sole, allontanate da tutto da tutti, costrette ad affrontare un problema che non conoscono che non comprendono..... Che da soli non possono certo risolvere...... 

La comunità in tutto questo gioca un ruolo fondamentale.....come unica ancora di salvezza per poter intraprendere un percorso lungo e faticoso volto al recupero della persona e al reintegro della stessa nella vita di tutti i giorni..... 

La politica anche in questo caso si prende la responsabilità di "tagliare" affari poco convenienti...... Senza soffermarsi con responsabilità e coscienza ....... Sulla gravità della scelta!!

I Lor Signori probabilmente non hanno mai visto il problema da vicino.... O fortuna loro probabilmente non ne non sono mai stati coinvolti..... Pensando che queste sono cose che succedono solo agli altri...

Spero che queste mie righe siano utili a riflettere e a ricredersi.....su quanto si voglia fare.....

La Comunità è una Ricchezza....è una  Nostra Ricchezza!!!

I Salci Non Devono Morire.