Al termine del progetto Demetra, progetto sull'emersione delle forme di sfruttamento in agricoltura finanziato all'interno del programma FAMI, finanziato dall'Unione Europea, dalla Direzione generale dell'immigrazione e delle politiche d'integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, il Laboratorio sulle disuguaglianze dell'Università di Siena ha elaborato un ricchissimo report dal titolo "Immigrazione e sfruttamento del lavoro: forme di caporalato in agricoltura in Toscana", che affronta molti aspetti dello sfruttamento dei lavoratori stranieri attraverso documenti, interviste dirette e testimonianze raccolte sul campo.
Dalla quarta di copertina:
"Lo sfruttamento dei lavoratori stranieri nell’agricoltura è un fenomeno diffuso in moltissime regioni italiane, dal Sud al Nord del Paese. Anche la Toscana, come leggiamo ciclicamente sui giornali e come emerge dalle ispezioni delle autorità di controllo e da alcune indagini giudiziarie, non è immune da queste pratiche indecenti, soprattutto per un territorio conosciuto in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche e per alcuni dei suoi prodotti agricoli.
Il Report contiene i risultati di una ricerca svolta in Toscana tra il 2021 e il 2022 con l'obiettivo di analizzare le forme e le pratiche dello sfruttamento dei lavoratori stranieri in agricoltura. La ricerca è stata realizzata sulla base di 85 interviste a lavoratrici e lavoratori stranieri che hanno subito forme diverse di sfruttamento, 40 interviste a testimoni privilegiati appartenenti a istituzioni e organi di controllo, terzo settore, sindacati, imprenditori e associazioni di categoria e 3 focus groups a cui hanno partecipato ricercatori, operatori e esperti del tema. La ricerca si è concentrata sui settori del vitivinicolo e dell’olivicoltura, dell’ortofrutta e del florovivaismo."
Il progetto Demetra ha come obiettivo il contrasto alle condizioni che conducono allo sfruttamento in agricoltura e la conseguente promozione di condizioni di regolarità lavorativa.
La rete che ha dato vita al progetto è molto ampia e vede, oltre ad Arnera, le seguenti realtà territoriali e sociali: il Distretto Sociosanitario della Versilia; Satis - Sistema antitratta toscano; Provincia di Siena; Laboratorio sulle disuguaglianze dell'Università di Siena; Scuola Superiore Sant'anna di Pisa; ASGI - Associazione di Studi Giuridici sull'Immigrazione; Diocesi di Pistoia; Arci Siena; Ceis Lucca; Associazione DOG e le cooperative sociali CAT, Sarah, Arcobaleno.
Il report è scaricabile qui.
Buona lettura.